PLC legacy: quando e come conviene sostituire, aggiornare o mantenere il “vecchio” sistema

PLC legacy: quando e come conviene sostituire, aggiornare o mantenere il “vecchio” sistema

Se lavori in produzione industriale, c’è una buona probabilità che in qualche quadro elettrico stia ancora girando un PLC datato, magari installato anni fa, che però “funziona ancora”.
Il problema? A un certo punto diventa un PLC legacy: cioè un sistema fuori produzione, difficile da aggiornare e con ricambi che si trovano solo su eBay… se sei fortunato.

La domanda quindi è inevitabile: conviene tenerlo, aggiornarlo o sostituirlo del tutto?

Quando un PLC diventa “legacy”

Un PLC non invecchia come un computer da ufficio, che dopo 5 anni è già lento. Può durare tranquillamente 20 anni o più. Ma arriva sempre il momento in cui inizia a mostrarsi per quello che è: obsoleto.
Ecco i segnali più chiari:

  • Il produttore non fornisce più supporto né pezzi di ricambio.
  • Il software di programmazione gira solo su vecchi sistemi operativi ormai introvabili.
  • I protocolli di comunicazione non parlano la lingua dell’Industria 4.0.
  • La sicurezza informatica è un miraggio.

Quando riconosci questi campanelli d’allarme, significa che il tuo PLC è ufficialmente “legacy”.

I rischi del “vecchio PLC” lasciato a sé stesso

Ok, il PLC funziona ancora. Ma a quale prezzo?

  • Fermi macchina improvvisi che si trasformano in ore (o giorni) di produzione persa.
  • Costi sempre più alti per trovare pezzi di ricambio rari.
  • Dipendenza da pochi tecnici specializzati che ancora conoscono quel modello.
  • Nessuna possibilità di interconnessione con software gestionali, MES o sistemi cloud.

Insomma, continuare a usarlo così com’è significa camminare su un filo.

Le tre strade possibili

Davanti a un PLC legacy hai tre opzioni.

1. Mantenere tutto com’è

La scelta “comoda”: non toccare nulla.

Pro: nessun costo immediato.

Contro: alto rischio di downtime, zero evoluzione.

Quando conviene: se l’impianto è marginale, poco usato o destinato presto alla dismissione.

2. Revamping o aggiornamento parziale

Si tratta di un “lifting” tecnologico: aggiornare la CPU, inserire un modulo compatibile, aggiungere un gateway per comunicare con sistemi moderni.

Pro: investimento limitato, più vita utile al PLC.

Contro: non sempre fattibile, soprattutto se il modello è davvero troppo vecchio.

Quando conviene: se l’impianto è strategico, ma non puoi permetterti un fermo lungo.

3. Sostituire il PLC con uno nuovo

Il passo più radicale: abbandonare il vecchio e passare a un sistema moderno.

Pro: massima affidabilità, piena compatibilità con Industria 4.0/5.0, lunga vita garantita.

Contro: costo iniziale più alto e fermo impianto da pianificare.

Quando conviene: se il PLC è troppo vecchio, critico per la produzione e devi prepararti al futuro digitale.

Come scegliere la strada giusta

La decisione non è mai banale. Per capire se mantenere, aggiornare o sostituire bisogna valutare:

  • Analisi costi/benefici: quanto costa oggi un fermo impianto?
  • Criticità dell’impianto: è un macchinario chiave o marginale?
  • Visione a medio-lungo termine: l’azienda punta a crescere con logiche 4.0/5.0?
  • Supporto tecnico affidabile: servono partner che conoscano bene sia i PLC “vecchi” che quelli nuovi.

Non esiste però una risposta unica. Ogni azienda ha le sue priorità e il suo modo di affrontare l’innovazione.
Quello che però è certo è che ignorare un PLC legacy non è mai una buona idea: prima o poi presenterà il conto, e spesso è molto più salato di un revamping ben pianificato.

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2025-09-15T17:42:20+02:00