Il tuo quadro elettrico ha un condizionatore della casa di Barbie?

Nella guida su come mantenere efficiente un quadro elettrico a bordo macchina, ho solo accennato all’aerazione /temperatura interna al quadro elettrico.
In effetti, quando:

  • tieni periodicamente i filtri belli puliti e aspiri la polvere
  • controlli che l’area vicino/a fianco al quadro elettrico e alle griglie sia sgombra
  • mantieni in attività il condizionatore interno

che cosa dovresti fare di più?
In realtà, niente, perché tutto il lavoro lo ha fatto fatto il fornitore del quadro elettrico: soprattutto quando ha scelto il condizionatore e ti ha detto “Guarda, ti ho messo questo perchè va bene”.

E tu, ovviamente, ringrazi. Perchè lo sai bene l’importanza di un condizionatore per quadri elettrici: aria pulita, senza polvere, e soprattutto alla giusta temperatura.

Perchè il condizionatore X piuttosto del condizionatore Y nel tuo quadro?

Purtroppo nel settore dei cablaggi e della progettazione di quadri elettrici ci sono ancora tanti pressapochismi.

Spesso, se va bene (molto bene) quando il progettista del quadro elettrico deve inserire il condizionatore tira fuori un foglio exell e ci mette dentro: altezza, profondità, larghezza del quadro, temperatura desiderata, temperatura media/massima/minima del locale – a volte anche il colore del quadro – et voilà! viene fuori il condizionatore giusto!
E per fortuna ci sono fornitori di condizionatori per quadri elettrici che forniscono questi tool.

Questo quando va bene.

Quando va male – e va male più spesso di quanto tu creda – la scelta del condizionatore da inserire nell’armadio elettrico è fatta sulla base di:

  • budget rimasto
  • spazio rimasto all’interno del quadro
  • pezzi in magazzino disponibili/tempo di consegna del condizionatore
  • valutazione “ad occhio”

A me è capitato di fare un sopralluogo presso un nostro cliente appena acquisito.
Ci chiamava per dare un’occhiata al “quadro che secondo me ha qualcosa che non va”.
Certo che aveva qualcosa che non andava: l’ho capito sia con le orecchie sia con gli occhi sia con le mani. Il quadro fischiava, le pareti del quadro bollivano, e quando ho aperto le ante dell’armadio elettrico l’ho visto.
Eccolo lì, bello come il sole: il condizionatore della casetta delle Barbie! Grande quanto una cartolina, doveva raffreddare e filtrare l’aria di un armadio a più ante; un grosso armadio a più ante zeppo di driver.

Non ce l’avrebbe mai fatta. E infatti….non ce la faceva.

Ora, questo è stato un caso limite: ma nel mio lavoro giro tanti reparti di produzione e sono dell’opinione che almeno la metà dei quadri che vedo non hanno mai avuto il piacere di avere un calcolo di dimensionamento termico specifico per il condizionatore.

Il calcolo di dimensionamento termico: un’utopia?

Valutare attentamente la temperatura interna di un quadro è un passaggio obbligatorio.

Tutti sanno (anche i bambini) che le apparecchiature elettriche generano calore: se sono chiuse, all’interno di un armadio, occorre misurare quanto di questo calore rimane all’interno e può far diminuire le prestazioni e l’affidabilità dell’impianto .

Va detto che (forse) fino a qualche anno fa un corretto dimensionamento termico era meno necessario rispetto ad ora.
Gli armadi erano “relativamente” grandi rispetto alle apparecchiature inserite (e quindi c’era più spazio e quindi più aria) e la potenza dei sistemi di distribuzioni non così elevata da dover verificare con precisione quanto calore veniva sviluppato all’interno.

Ma ora, con esigenze sempre più elevate in termini di potenza e con spazi sempre più limitati, fare ad occhio il calcolo del dimensionamento non è più possibile.

Anzi: il calcolo è un elemento imprescindibile. Il rischio di incendio è sempre dietro l’angolo.

Ma i calcoli di sovratemperatura (dimensionamento termico) sono obbligatori?

E’ però vero che secondo la CEI EN 61439 la verifica di prestazioni come la la sovratemperatura e il cortocircuito possono seguire modalità diverse:

  • prova di verifica con corrente (in laboratorio)
  • calcolo algebrico
  • regole di progetto

In effetti, EN CEI 61349-1 non stabilisce nemmeno un limite di temperatura all’interno del quadro, preferendo rimandare alle specifiche dei singoli produttori e alle norme specifiche che disciplinano i singoli apparecchi, mentre definisce alcuni limiti di sovratemperatura per alcuni componenti.

Da aggiungere anche che i valori sono stabiliti secondo le condizioni di prova di laboratorio: condizioni che sono solitamente ben distanti da quelle effettive di installazione.

Ecco come ELTECO calcola il dimensionamento termico.

Dal punto di vista professionale, proprio per i motivi detti sopra credo che la verifica della sovratemperatura non possa essere lasciata solo a una prova di verifica in laboratorio.

Io personalmente mi sento molto sicuro quando consegno a un cliente un quadro il cui dimensionamento termico è stato fatto con cura e attraverso calcoli ben precisi. (poi, questo non toglie che possa essere ulteriormente verificato).

Per gli apparecchi interni al quadro occorre, quindi, conoscere il loro comportamento in funzione della temperatura e fino a quale condizione termica siano utilizzabili senza che venga pregiudicata la loro funzionalità nel tempo.

Come procediamo? Facciamo questi calcoli grazie a un sistema integrato gestionale/CAD elettrico. In questo modo ogni elemento è preso in considerazione, sia come singolo, sia come facente parte di un quadro.

Quali sono gli elementi consideriamo nel dimensionamento? Almeno:

  • potenza dissipata dalle apparecchiature
  • il calore che raggiunge il quadro per irradiazione
  • il calore trasmesso per contatto.
  • la temperatura ambientale (minima, ottimale e massima)

Questo risultato viene consegnato al cliente assieme al quadro e/o alla progettazione.

E’ una sicurezza per noi di Elteco ma anche e soprattutto per il cliente, soprattutto in caso di incidenti: una sicurezza che un dimensionamento “ad occhio” non potrà mai dare.

(fa parte della nostra garanzia OPENNOVA)

2018-05-22T15:27:36+02:00