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SCADA non è più un sistema di supervisione

SCADA NON é PIù UN SISTEMA DI SUPERVISIONE

…o meglio, un tempo  bastava un pannello operatore con qualche allarme, un paio di sinottici e un datalogger locale per dire “abbiamo lo SCADA”.

Quel tempo è finito. 

 

Oggi non possiamo più vedere SCADA e HMI come semplici strumenti di campo: questo approccio significa buttare via metà del loro potenziale — ossia quella che serve non tanto alla produzione, ma all’impresa.

 

SCADA non serve più solo a “vedere cosa succede

Sempre più i nostri clienti ci chiedono anche risposte del tipo:

 

  • Dove stiamo sprecando risorse?
  • Qual è il ciclo macchina più performante?
  • Come documentiamo la tracciabilità per la certificazione?
  • Possiamo integrare questi dati nel gestionale?

Il punto è che oggi SCADA è la sorgente. Se strutturato bene, diventa un hub di dati validati, già puliti, già fruibili. Non serve quindi replicare i flussi. Non serve duplicare gli allarmi. Serve costruire un’architettura che non si limiti a mostrare, ma trasferisca valore in tempo reale a chi prende decisioni, anche fuori dalla produzione.

 

E per farlo, anche l’HMI non può più essere un’interfaccia passiva.

Infatti, anche l’HMI è cambiato. L’interfaccia operatore è oggi il punto di accesso a:

 

  • sistemi AI per predizione guasti,
  • dashboard distribuite fino al responsabile di stabilimento,
  • storici geolocalizzati e contestualizzati sul campo,
  • flussi IoT che dialogano con l’ERP senza bisogno di middleware.

Ad esempio, cosa succede quando un manutentore scansiona un QR code su un componente? Potrebbe ricevere in tempo reale:

 

  • cronologia interventi,
  • cause ricorrenti di fermo,
  • stato dei pezzi di ricambio in magazzino.

E tutto questo senza chiamare in causa nemmeno un tecnico IT. 

Quindi, non si tratta più di “guardare il sinottico , se voglio anche da casa” ma di accedere a dati operativi con un senso.

Il nostro approccio non è replicare lo SCADA su un tablet, ma disegnare interfacce differenziate per ruolo, contesto, localizzazione.

 

Un responsabile qualità deve vedere certi dati.

Un capoturno ne deve vedere altri.

Un responsabile energetico, altri ancora.

 

Tutti leggono lo stesso sistema ma nessuno ha lo stesso pannello.

 

Questa è governance operativa distribuita. Non è smart per moda. È smart perché snellisce i flussi e riduce le frizioni tra ruoli.

 

Inoltre a livello sicurezza non si può più pensare “tanto è rete chiusa”. La rete non è mai chiusa davvero.

E quando un sistema SCADA ha accesso a tutto — allarmi, ricette, firmware — non puoi permetterti di perderne il controllo.

 

Inoltre, come abbiamo visto in questo articolo dedicato all’edge computing, c’è un cambiamento radicale ogni volta che un cliente decide di decentralizzare l’intelligenza e di:

 

  • portare calcolo e logica a bordo linea,
  • raccogliere dati in locale per evitare colli di bottiglia in cloud

Chi lavora davvero con gli impianti lo sa: l’automazione non è solo controllare. È scegliere cosa vedere, chi deve vederlo e cosa succede subito dopo.

 

Ecco perchè noi, quando progettiamo un sistema SCADA, partiamo da una domanda:

Chi dovrà prendere decisioni grazie a questi dati?

 

Se la risposta è solo “l’operatore”, allora stai progettando per ieri.

 

Noi progettiamo per oggi. E per chi vuole arrivare a domani

Hai visto qualcosa di interessante per la tua fabbrica ?

Possiamo aiutarti!

Mandaci un messaggio o telefona ora

denise valerio